Un orgoglio di Langhe Monferrato Roero, un vero e proprio tesoro da custodire e preservare. Parliamo di tartufo e soprattutto del suo delicatissimo habitat, la terra, la flora, la fauna e il clima che, grazie ad una delicatissima alchimia, sono fondamentali per la sua genesi. Ci sono molti modi per approcciarsi a questo straordinario dono di madre natura.  Il primo è quello di ordinarlo al ristorante e godere con occhi e naso di quella cascata di profumatissime scaglie che si adagiano sul piatto di tajarin, sulla battuta di Fassona o semplicemente su un uovo. Minuti che vorremmo non finissero mai, ma, considerato il prezzo di questa rarità, l’idillio non dura mai a lungo. C’è poi il modo attivo, quello di accodarsi ad un trifolao e al suo cagnolino per andare nei boschi alla ricerca del diamante grigio. Tra le tante curiosità, merita una visita anche l’Università del Cane da Tartufo, unica in Italia, dove si laureano i dottori in cavatura. E poi ci sono le fiere ad esso dedicate: da Nord a Sud di Langhe Monferrato Roero, passando per quella Mondiale di Alba, tanti gli appuntamenti in calendario da settembre a dicembre. Se poi vorrai riconoscere ogni sfumatura di trifola, allora puoi sempre avvalerti dei professionisti del Centro Studi e vivere l’esperienza di un corso di analisi sensoriale.

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I PRODUTTORI

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PRODOTTI TIPICI

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  • SEIRASS (SAIRASS) DI LATTE o RICOTTA PIEMONTESE

    Pasta fine, morbida, che si scioglie in bocca e che rilascia un piacevole odore di latte fresco e un sapore dolce e autentico. Parliamo di Seirass, un prodotto lattiero tipico del Piemonte che nell’accezione di Langa viene prodotto a partire dal siero di lavorazione del formaggio ovino. Tutto parte da lei, la pecora di Langa, una specie che ha rischiato l’estinzione a causa della sua scarsa resa, aspetto questo che un tempo era considerato un demerito. Tuttavia l’alta qualità del suo latte ha fatto sì che in epoche recenti venisse valorizzata e reimmessa nel ciclo produttivo degli ottimi formaggi di Langa. La Seirass è simile alla ricotta e si presenta in varie forme, a cono, a panettoncino, dipende dal produttore e dalle tecniche che utilizza per la fase di sgrondatura, di solito dei teli di tessuto naturale, dei setacci, in piemontese “seirass”, da cui il nome. Le pezzature vanno da […]

  • ROBIOLA DI COCCONATO

    Cocconato, famoso per il suo pregevole centro storico, per i suoi paesaggi e il suo clima mite tanto da meritarsi l’appellativo di “Riviera del Monferrato”, non delude neppure quando si distoglie lo sguardo dalla storia e dalla natura e ci si concentra sulle buone tradizioni gastronomiche. Qui infatti tra le tante eccellenze tipiche del Monferrato, possiamo andare alla ricerca di una prelibatezza casearia nota, appunto, con il nome di Robiola di Cocconato. Si tratta di un formaggio fresco a latte vaccino intero e pastorizzato, a pasta molle, dalla caratteristica forma piatta e tonda. La pezzatura va dai 350 ai 400 gr. ed è privo di crosta, quindi tutto da gustare. Particolare è il colore bianco latte della pasta, che si caratterizza per una consistenza molle e cremosa. Il sapore è delicato e ricorda fortemente quello del latte fresco, molto apprezzata per la sua cremosità al punto da ispirare i versi […]

  • ROBIOLA DI ROCCAVERANO DOP

    Lì dove il Monferrato cede il passo alla Langa Astigiana e questa si specchia sui versanti severi dell’Appennino, riuscendo quasi a sentire il mare, lì su quei prati pascolano placide e un po’ riservate delle splendide caprette. A guardarle bene la loro non è proprio timidezza, la loro è quasi superbia mista a orgoglio. Sanno che il loro latte è alla base della produzione di uno dei formaggi più apprezzati, al punto che in termini di prestigio se la gioca con i celebri chèvres d’oltralpe e sanno anche che il gusto del formaggio dipenderà dalle erbe che avranno scelto di mangiare e quindi le selezionano con cura. Con il loro latte, abbinato in percentuali diverse con quello ovino e vaccino, infatti, si produce la Robiola di Roccaverano, un formaggio dalle origini antiche, risalenti al periodo celtico-ligure, che ha per primo ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP). Stagionata o fresca, […]

  • MURAZZANO DOP

    C’è un sapore antico nel degustare una fettina di Murazzano DOP e per trovarlo basta chiudere gli occhi e pensare ai verdi pascoli dell’Alta Langa, alle placide pecore autoctone, per anni a rischio di estinzione, e alle donne cui era delegata la cura degli animali, la preparazione del formaggio e anche la vendita. Nei giorni di mercato erano infatti le madamin che sciamavano verso Murazzano per vendere le tome di questo formaggio rimasto immutato nel tempo. Citato da Plinio il Vecchio, ha radici nella tradizione celtica e contadina: questo storico gustoso formaggio appartiene alla famiglia delle Robiole e, tradizionalmente, la filiera di produzione era curata dalle donne dei paesi di Langa. Il Murazzano DOP è un formaggio a pasta fresca prodotto utilizzando latte ovino in purezza oppure in percentuale non inferiore al 60% se abbinato a latte vaccino. Si presenta a forma cilindrica a facce piane con pezzature dal diametro […]

  • BRA DOP

    Meglio non farsi trarre in inganno: a Bra e neppure tra i verdeggianti paesaggi delle sue periferie non si produce formaggio. Si chiama Bra perché i braidesi sono ghiotti di queste tome che però, da tempo immemore, arrivano dai paesi delle valli montane poco distanti. Una passione che presto si tramutò in business. Ne compravano a iosa, soprattutto appena fresche e poi le facevano stagionare nelle loro cantine: qui infatti le condizioni climatiche e la perfetta temperatura dei depositi sotterranei divennero presto il luogo ideale per la stagionatura e conseguentemente anche per la commercializzazione che all’inizio avveniva con carri trainati da cavalli. Tante le piazze raggiunte da questo ottimo formaggio, apprezzato in tutto il Piemonte quanto in Liguria, Lombardia, ma anche più lontano perché, una volta stagionato, è in grado di sopportare lunghi viaggi senza alterare le sue qualità. Due le tipologie di prodotto: Bra “duro” e Bra “tenero”.  Entrambi […]

  • TOMA PIEMONTESE DOP

    In origine, ma molto tempo fa, data la sua storia secolare, la Toma Piemontese Dop, veniva prodotta in montagna. Poi lentamente, anche in virtù dell’attività di transumanza, raggiunse le valli e iniziò ad essere prodotta un po’ ovunque in Piemonte, inclusi alcuni piccoli comuni delle province collinari di Asti, Alessandria e nell’Albese. Prodotta con latte esclusivamente vaccino si presenta con forme circolari a facce piane del diametro tra i 15 e i 35 cm e uno spessore tra i 6 e i 12 cm. Conseguentemente il peso di ciascuna forma è piuttosto variabile e va da un minino di 1,8 kg ad un massimo di 8 Kg. La stagionatura varia in funzione della pezzatura (da un minimo di 2 giorni in su). Durante la maturazione le forme vengono cosparse di sale e rivoltate spesso. Il gusto cambia a seconda dell’area di produzione e soprattutto del latte utilizzato: nella versione tradizionale […]

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