Dietro una sigla, un mondo di bontà che si svela ai consumatori attenti e a chi viaggia alla ricerca di un’autenticità garantita. Dop, Igp, qui in Langhe Monferrato Roero, vanno di pari passo con Doc e Docg e addentrarsi in questi acronimi vuol dire immergersi nelle tradizioni più genuine e sincere di queste colline.

DOP

Sono molte le regole imposte per legge affinché un prodotto possa fregiarsi del marchio di garanzia DOP. Regole comunitarie recepite da leggi nazionali che impongono rigorosi disciplinari di produzione.  La Comunità Europea riconosce la «denominazione d’origine» ed è intervenuta su questo tema con il Regolamento n. 510 del 2006,  con il quale la identifica con “il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata”.

IGP

Giallo e blu sono i colori che contraddistinguono l’etichetta dei prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento IGP ovvero l’”indicazione geografica protetta”, un marchio che viene attribuito dall’Unione Europea a quei prodotti agricoli e alimentari di elevato prestigio “per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata”. In sostanza, si differenziano dalle produzioni DOP, perché prevedono in alcune preparazione anche l’utilizzo di ingredienti che possono provenire oltre che dall’area geografica tipica, anche dal territorio della Comunità Europea o extra europea. I produttori si devono attenere ad un disciplinare di produzione molto rigido.