Piccoli e buoni. I Salamini Italiani alla Cacciatora Dop sono tra i prodotti del Bel Paese più conosciuti nel mondo. Pare che già gli Etruschi amassero gustare un primitivo salume che realizzavano con carne di cinghiale e maiale durante le battute di caccia. Divenne così il companatico dei cacciatori: pratico da trasportare e proteico si prestava ad essere consumato velocemente nei momenti di pausa tra boschi e radure. Ecco spiegato il nome salame “Cacciatore”. L’arte di preparare salumi passò poi ai Romani che la diffusero in tutta la penisola e divenne comune nelle case dei contadini del centro nord Italia che ne producevano per uso familiare, ma anche per omaggiare i nobili e per pagare qualche pigione. Diffuso in 12 regioni, incluso il Piemonte dove ha trovato mani sapienti e soprattutto maiali di ottima qualità. Di colore rosso rubino e con una distribuzione uniforme di granelli di grasso, questo piccolo salume che non supera i 3-4 etti di peso, è inconfondibile per il suo profumo intenso, la sua consistenza morbida e un gusto persistente ottenuto grazie anche all’utilizzo di spezie. Viene prodotto con carni magre e con tecniche che possono leggermente variare a seconda del paese. Dopo una stagionatura breve di soli 10 giorni può essere consumato. In commercio spesso si presenta confezionato in appetitose “collane” e sulle tavole piemontesi viene servito affettato tra gli antipasti o pure durante stuzzicanti “merende sinoire”, l’happy hour alla maniera di Langhe Monferrato Roero.

Consorzio Cacciatore Italiano
www.salamecacciatore.it