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Non troppo dolce e croccante. Una forma armoniosa e un colore che rimanda alle sfumature autunnali delle colline del Roero, terra su cui viene coltivata. Un frutto le cui origini vengono fatte risalire al settecento, quando ebbe la meglio su alcune malattie tipiche delle pomacee facendo sparire la varietà “Martin sec”. La storia narra che un contadino di cascina “Gavello” notò una pianta di pere assai diversa da quelle abitualmente coltivate su queste colline, nata forse da un seme scartato o un incrocio con qualche pianta selvatica. Robusta e con una grande produzione, gli abitanti della zona decisero di impiantarla nei loro poderi. La pianta madre, che diede inizio a questa coltivazione, pare venne abbattuta nel 1914, all’età di 130 anni. In un primo momento venne identificata come “Pera Gavello”, successivamente si passò alla denominazione Madernassa, prendendo il nome di una frazione di Vezza d’Alba. Poco caloriche, con un alto contenuto di fibre e di potassio, queste pere sono molto apprezzate per la loro croccantezza e per una particolare attitudine alla cottura, soprattutto nel vino rosso locale. Vengono inoltre utilizzate per preparare confetture, la cognà (una tradizionale mostarda), risotti, liquori e recentemente anche un ottimo sidro e un’originalissima birra.