Nascono galletti e finiscono per essere capponi, ma nell’Astigiano sono dei veri e propri “divi” tanto da meritare anche dei concorsi di bellezza. A Vesime le cronache riportano di una tradizione risalente al ‘700 e legata alla festa di Santa Lucia (13 dicembre), mentre a San Damiano la Fiera Storica del Cappone viene organizzata da oltre 70 anni, sempre nel mese di dicembre. Occasioni uniche per acquistare i capponi allevati con cura nelle cascine dell’Astigiano. Una produzione tradizionale che avviene con metodi rimasti immutati nel tempo e per lo più affidati alla cura delle donne di famiglia. L’arte di capponare i polli, una volta giunti ad un peso di circa un chilo e mezzo, non è facile e deve essere praticata da mani esperte in grado di non creare sofferenza all’animale. Una volta privato, con gesti sicuri, della sua virilità, il polletto/cappone cresce libero e all’aperto nei cortili e nei prati intorno all’azienda agricola. Verrà alimentato con prodotti del territorio e soprattutto con il mais. Felice di razzolare in totale serenità e non distratto dalle avances delle pollastrelle, cresce sano e forte, ma la sua carne resterà tenera e saporita. Finiranno in pentola, ahimè è il loro destino, ma nei giorni delle fiere sfilano come delle vere e proprie star e sono molto coccolati: un buon cappone deve avere un peso tra i 2,5/3,5 kg, un bel piumaggio chiaro, la testa piccola e senza cresta.