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L’origine di questa eccellenza della cucina piemontese non è certa, la storia, come spesso accade, si fonde con la leggenda. Dai racconti popolari pare che inizialmente fosse prodotta solo con carne di vitello, senza quindi l’aggiunta del grasso suino, e che fosse esclusivamente destinata ad un mercato molto ristretto, ovvero la comunità ebraica del comune di Cherasco. Un prodotto che però era vietato per legge in tutto il Regno di Sardegna e si dovettero attendere il 1847 ed una deroga di Casa Savoia, a firma di Re Carlo Alberto, che autorizzò di fatto i macellai di Bra ad usare carne di vitello per la produzione di salsiccia fresca, trasformando questa cittadina nella capitale dell’insaccato bovino. Una salciccia nata quindi con molta probabilità per andare incontro alle esigenze di una comunità, ma che poi, con alcune varianti, ha saputo conquistare i palati di tantissimi estimatori e tanti riconoscimenti.  La salciccia di Bra oggi non è più un prodotto 100% bovino per esigenze legate alla conservazione, quindi viene preparata con l’aggiunta di pancetta di suino macinata fine e ovviamente tagli di carne bovina magra. Un sapiente dosaggio di spezie (cannella, chiodi di garofano, pimento, noce moscata, macis, cumino dei prati e ovviamente sale e pepe) e un budello rigorosamente naturale gli altri ingredienti di questo pregiato insaccato.

Consorzio di Tutela e Valorizzazione Salsiccia di Bra

www.salsicciadibra.it