Sono lunghe e ruvide come la lingua di una suocera, ma come le migliori suocere sono incredibilmente buone e generose. Nate circa un ventennio fa, questo ottimo e digeribilissimo prodotto da forno si è fatto largo nel mondo e in breve tempo è diventato una valida alternativa al pane e al suo parente più stretto, ovvero il grissino. Sono realizzate con la stessa pasta e con la stessa cura dei grissini, ma la lavorazione di questa specialità richiede tempi più lunghi, esattamente tre fasi, durante le quali una pasta di farina con lievito madre viene trattata con altra farina e con acqua fino a raggiungere una consistenza fluida e morbida. Nascono così le “lingue di suocera”, una specialità tutta monferrina che ha il suo cuore di produzione a Rocchetta Tanaro. Un impasto molto delicato da cui si prelevano piccole porzioni di circa 40 grammi che vengono rimpastate con olio extravergine d’oliva taggiasca, schiacciate fino ad ottenere delle strisce sottili lunghe 50 centimetri e larghe 15, per poi essere informante e cotte fino ad una doratura e croccantezza che sono segno distintivo di un prodotto apprezzato dai migliori ristoratori e acquistabili nelle più prestigiose gastronomie, in Italia come all’estero. Varie le aromatizzazioni e le declinazioni per incontrare i gusti di un pubblico sempre più vasto che le sceglie per accompagnare i pasti, ma anche come un salutare snack oppure in abbinamento a salumi, formaggi o stuzzicanti aperitivi.