Non serve scomodare il grande regista Nanni Moretti che in un’epica scena del film Bianca del 1983 cerca consolazione alle sue ossessioni e manie in un enorme barattolo di crema di nocciole spalmabile. Si sa, la crema di nocciole è un toccasana per lo spirito e anche i più integerrimi cultori della linea cedono, anche se non lo confesseranno mai, alle lusinghe di quel sapore unico. La Nutella dell’albese Ferrero, ovvero l’evoluzione su larga scala della crema gianduia, è forse tra i prodotti dolciari più noti al mondo, ma non tutti sanno che questo delizioso dessert viene anche prodotto in modo artigianale da una pluralità di piccole aziende che si rifanno alla tradizionale ricetta nata a Torino, con l’utilizzo di nocciole Piemonte Igp, quelle di Langhe Monferrato Roero. Tutto inizia con il blocco economico che Napoleone impose ai prodotti britannici e delle sue colonie e all’improvvisa penuria di cacao. Trovarono la soluzione sostituendo il cacao con la tonda e gentile delle Langhe e fu così che nacque il cioccolato gianduja che nella sua versione fluida, che prevede l’impiego di latte, è garanzia di colazioni energetiche e dispensatrice di piacevoli momenti golosi. Barattolini che custodiscono magiche pozioni di benessere dove in caso di necessità non serve rompere il vetro, basta svitare il coperchio, affondare il cucchiaio, socchiudere gli occhi e… gioire!